I cambiamenti climatici stanno portando a un progressivo impoverimento dei bacini idrici e diseccamento del suolo, specie nel nord del paese, come dimostrano anche eventi recenti di assenza prolungata di piogge.
Prima un inverno con oltre 100 giorni senza piogge che ha prosciugato i bacini, poi l’arrivo del caldo anomalo primaverile che ha aumentato l’evapotraspirazione. E ora l’Italia si trova ad affrontare una siccità che in alcune aree del paese è definita dagli stessi ricercatori come "estrema".
La siccità è uno dei disastri naturali più distruttivi in termini di perdita di vite; si presenta in fenomeni come la perdita di raccolti globali, gli incendi boschivi e lo stress idrico.
Esacerbata dal degrado del suolo e dai cambiamenti climatici, la siccità sta crescendo in frequenza e severità, con un aumento del 29% dal 2000 e 55 milioni di persone interessate ogni anno. Secondo le stime, entro il 2050 la siccità potrebbe colpire tre quarti della popolazione mondiale. È un problema globale e urgente.
𝑵𝒐𝒏 𝒄'𝒆̀ 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐, 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒍𝒆𝒄𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕𝒂̀ 𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂, 𝒐𝒄𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝒖𝒓𝒈𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒊𝒏𝒗𝒆𝒔𝒕𝒊𝒓𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒍’𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒄𝒍𝒊𝒎𝒂𝒕𝒊𝒄𝒐 𝒆 𝒕𝒂𝒈𝒍𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒆𝒎𝒊𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊.
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